Quando l’integrazione diventa diritto: un esempio concreto del paradigma “Integrazione o ReImmigrazione”

Con un decreto del 23 giugno 2025, la Commissione Territoriale di Bari ha fornito un esempio emblematico di come il principio alla base del paradigma “Integrazione o ReImmigrazione” possa già trovare applicazione concreta nel nostro ordinamento.

In quel caso, la Commissione ha riconosciuto la protezione complementare, valorizzando il percorso di integrazione effettiva compiuto dal richiedente in Italia.
Non si tratta di una valutazione legata a condizioni di pericolo nel Paese d’origine, ma di un accertamento fondato sul radicamento reale nella società italiana, conforme ai criteri dell’art. 19 del d.lgs. 286/1998 e dell’art. 8 della Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo.

Il provvedimento sottolinea infatti che il richiedente:

  • vive stabilmente in Italia da tempo;
  • svolge un lavoro regolare con contratto e contribuzione documentata;
  • dispone di autonomia abitativa e residenza anagrafica;
  • partecipa attivamente alla vita sociale e comunitaria;
  • ha intrapreso un percorso formativo e linguistico;
  • mantiene una condotta rispettosa delle regole e dei doveri civici.

Sulla base di questi elementi, la Commissione ha ritenuto che l’allontanamento dal territorio nazionale sarebbe stato incompatibile con il diritto al rispetto della vita privata e familiare, riconoscendo così il diritto a un permesso di soggiorno per protezione complementare.

Questo decreto dimostra che il nostro ordinamento già consente, nei fatti, l’attuazione del paradigma “Integrazione o ReImmigrazione”:

non si resta in Italia perché si fugge da qualcosa, ma perché si è diventati parte di qualcosa.

La protezione complementare si afferma così come strumento giuridico di integrazione, capace di tradurre in diritto il principio di responsabilità reciproca tra Stato e straniero: chi si integra, lavora e contribuisce alla collettività, acquista un diritto alla permanenza; chi non lo fa, deve essere accompagnato a un percorso di rientro.

In questo equilibrio tra diritti e doveri, il paradigma “Integrazione o ReImmigrazione” non rappresenta una rottura, ma un’evoluzione naturale del sistema, che mette al centro la sicurezza, la dignità e la coesione sociale come fondamento della convivenza civile.


Avv. Fabio Loscerbo
Lobbista registrato presso il Registro per la Trasparenza dell’Unione Europea – ID 280782895721-36
www.reimmigrazione.com

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