di Avv. Fabio Loscerbo
Lobbista registrato presso il Registro per la Trasparenza dell’Unione Europea – ID: 280782895721-36
La recente lettera congiunta firmata da Italia, Danimarca, Grecia, Cipro, Repubblica Ceca, Estonia, Lettonia, Lituania e Slovacchia e indirizzata alla Presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen e al Presidente del Consiglio europeo Charles Michel, rappresenta un atto politico dirompente. Nel documento, i nove Stati denunciano apertamente il fallimento delle attuali politiche europee in materia di immigrazione e asilo, chiedendo un dibattito urgente anche sui limiti imposti dalla Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo (CEDU) al rimpatrio degli irregolari. Il testo completo è consultabile al seguente link: https://www.agi.it/politica/news/2025-05-22/migranti-lettera-italia-e-8-paesi-aprire-dibattito-su-cedu-31534513/.
Il passaggio più significativo riguarda la mancata integrazione di parte dei migranti. I firmatari della lettera scrivono: “Altri sono arrivati e hanno scelto di non integrarsi, isolandosi in società parallele e prendendo le distanze dai nostri valori fondamentali di uguaglianza, democrazia e libertà.” Questa affermazione rappresenta un’autentica svolta culturale: per la prima volta, l’integrazione – o meglio, la sua assenza – viene riconosciuta come fallimento strutturale del modello attuale.
Ecco perché è giunto il momento di cambiare paradigma. Non può più essere il solo lavoro a giustificare l’ingresso e la permanenza sul territorio europeo. Il lavoro è semmai un indicatore di avvenuta integrazione, ma non può costituire l’unico criterio. Il nuovo metro dev’essere l’integrazione, fondata su tre pilastri: lavoro, lingua e rispetto delle regole.
Il paradigma “Integrazione o ReImmigrazione” rappresenta questa nuova visione: un patto trasparente tra chi arriva e la società che accoglie. Chi si impegna a integrarsi, ne acquisisce diritti. Chi rifiuta, non può rimanere. Nessuna ideologia, nessuna scorciatoia. Solo realtà.
La lettera dei nove Stati è la conferma che il sistema attuale è giunto al capolinea. Serve un nuovo approccio, onesto, esigente e coerente con i valori europei. Serve il paradigma “Integrazione o ReImmigrazione”.
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