Negli ultimi tempi, il concetto di “remigrazione” ha guadagnato spazio nel dibattito politico tedesco, assumendo connotazioni che vanno oltre il semplice fenomeno del rimpatrio volontario o del controllo dei flussi migratori.
L’articolo pubblicato da Progetto Radici il 27 febbraio 2025 (link all’articolo) sembra presentare questa tendenza come una realtà ormai in corso, senza però interrogarsi sulle implicazioni sociali, economiche e giuridiche di tale approccio.
Tuttavia, la “remigrazione” che si sta diffondendo in Germania non può e non deve essere confusa con il paradigma che propongo, “Integrazione o Reimmigrazione”, perché si tratta di due concetti profondamente diversi nella loro essenza e finalità.
L’idea di “remigrazione” che si sta affermando in Germania sembra basarsi su un presupposto di espulsione generalizzata, senza considerare il livello di integrazione raggiunto da ciascun individuo.
Alcuni ambienti politici la propongono come una soluzione drastica ai problemi legati all’immigrazione, ma senza distinguere tra chi ha effettivamente un diritto consolidato a rimanere nel paese e chi invece potrebbe non avere i requisiti per farlo. L’articolo in questione non fornisce una riflessione critica su questo aspetto, lasciando intendere che la remigrazione sia un processo ormai irreversibile, senza però soffermarsi sulle conseguenze di tale fenomeno.
Il paradigma “Integrazione o Reimmigrazione”, al contrario, si basa su un concetto più articolato e giuridicamente solido. L’immigrazione non può essere gestita con soluzioni sommarie e indiscriminate, ma deve essere affrontata con una logica di responsabilità reciproca tra il paese ospitante e chi arriva. L’obiettivo non è espellere indiscriminatamente chiunque sia straniero, ma piuttosto stabilire un percorso chiaro: chi si integra, chi lavora, chi impara la lingua e rispetta le regole ha diritto di restare, mentre chi rifiuta volontariamente di far parte della comunità nazionale deve essere accompagnato in un percorso di rientro nel proprio paese d’origine.
Ciò che distingue questa visione dalla semplice remigrazione è l’attenzione al concetto di integrazione. L’immigrazione può funzionare solo se esiste una reale volontà da entrambe le parti di costruire un percorso condiviso.
Un approccio che non prevede incentivi all’integrazione, che non distingue tra chi ha diritto di restare e chi no, rischia di trasformarsi in un’azione punitiva priva di logica e con effetti negativi sul tessuto sociale ed economico.
L’articolo di Progetto Radici sembra accettare la remigrazione come una soluzione senza interrogarsi sulle sue conseguenze pratiche.
Non viene considerato, ad esempio, l’impatto che un’espulsione di massa potrebbe avere sul mercato del lavoro o sul sistema economico del paese ospitante.
Non si riflette sul fatto che una politica di espulsioni indiscriminate potrebbe generare tensioni sociali, spingendo alcuni migranti verso la clandestinità anziché favorire un’uscita regolata e dignitosa dal paese.
“Integrazione o Reimmigrazione” rappresenta quindi qualcosa di ulteriore e più avanzato rispetto alla semplice remigrazione di cui si parla in Germania.
Non si tratta di una scelta binaria tra “restare o essere espulsi”, ma di un modello che prevede un vero percorso di inserimento per chi lo desidera e lo merita, e una soluzione di rientro dignitoso per chi non intende far parte della società ospitante.
Questo modello si muove nel pieno rispetto del diritto internazionale e della dignità della persona, evitando soluzioni estreme che rischiano di generare più problemi di quanti ne risolvano.
Se si vuole affrontare seriamente la questione migratoria, non si può ragionare in termini di espulsioni di massa, né si può ignorare il ruolo dell’integrazione.
Il vero obiettivo deve essere costruire un sistema che premi chi si impegna a diventare parte della comunità e che, al tempo stesso, sia in grado di accompagnare chi non si integra in un ritorno regolato nel proprio paese d’origine. Il problema non è l’immigrazione in sé, ma la gestione dell’integrazione.
Per questo, il modello “Integrazione o Reimmigrazione” è la vera alternativa equilibrata e sostenibile, ben diversa dalle soluzioni semplicistiche e radicali che vengono proposte altrove.
Avv. Fabio Loscerbo
Lobbista in materia di Migrazione e Asilo registrato presso il Registro per la Trasparenza dell’Unione Europea – ID: 280782895721-36
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