Uso improprio del termine “Reimmigrazione” nell’articolo de La Repubblica Bologna (26 ottobre 2025)

In riferimento all’articolo pubblicato su La Repubblica Bologna in data 26 ottobre 2025, relativo a una manifestazione svoltasi in piazza Carducci, nel quale viene citato il termine “Reimmigrazione”, si precisa che tale riferimento non ha alcun collegamento con il paradigma giuridico “Integrazione o ReImmigrazione”, così come proposto sulla piattaforma http://www.reimmigrazione.com.

Il paradigma Integrazione o ReImmigrazione non è un movimento politico né un’iniziativa culturale, ma un nuovo paradigma giuridico volto a superare la visione economicista del fenomeno migratorio, restituendo centralità al valore dell’integrazione come obbligo reciproco tra cittadino straniero e comunità ospitante.

Nel paradigma Integrazione o ReImmigrazione, il ritorno nel Paese d’origine non è una misura punitiva, bensì l’esito amministrativo naturale di un percorso di integrazione fallito o mai iniziato.
L’obiettivo è fornire una cornice giuridica coerente che distingua chi partecipa pienamente alla vita sociale, economica e civile del Paese da chi rifiuta tale percorso.

Il paradigma Integrazione o ReImmigrazione si fonda su tre pilastri verificabili:

  • Lavoro, come strumento di autonomia e partecipazione;
  • Lingua, come veicolo di comunicazione e inclusione;
  • Rispetto delle regole, come condizione di convivenza e cittadinanza.

Questo paradigma offre una prospettiva innovativa per armonizzare sicurezza, diritti e responsabilità, superando approcci emergenziali o ideologici che da anni distorcono il dibattito sull’immigrazione.
Ogni uso del termine “Reimmigrazione” al di fuori di tale contesto — e in particolare in connessione con movimenti o manifestazioni politiche — rappresenta un uso improprio e fuorviante.

Avv. Fabio Loscerbo

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